Costi di costituzione SRL

(non includono i costi relativi alla consulenza contabile e fiscale)

  • Versamento capitale – da Euro 10.000. N.B. – è stato abolito l’obbligo di versamento presso un conto vincolato del 25% del capitale sociale, quindi non è necessario versare il 25% del capitale sociale;
  • Atto notarile –  circa 1.300 Euro per competenze notarili variabili in base alla provincia, alla città, al notaio stesso; [non necessario per Start-Up innovative]
  • Bolli e diritti – circa 250 euro (da verificare, vi sono poi eventuali bolli per copie conformi e tasse archivio notarile); [non necessario per Start-Up innovative]
  • Imposta di registro – 200 euro; [non necessario per Start-Up innovative]
  • Tassa Concessione GG. Vidimazione libri sociali – 309,87 euro da versare con bollettino postale
  • Vidimazione libri sociali – marca da bollo di 16 euro ogni 100 facciate (in genere 200 fogli, quindi 32 euro); il costo per la vidimazione varia, in Camera di Commercio si versa un diritto fisso di 25 euro;
  • P.E.C. per iscrizione alla CCIAA – a partire da 6 Euro con ARUBA;
  • Inizio attività – se non contestuale il costo varia in base al professionista che istruisce la pratica; i diritti di segreteria sono di 30 euro;
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Work for equity tramite assegnazione di azioni o quote di startup innovative

Il “work for equity” è stato introdotto nel nostro ordinamento dal D.L. n. 179 del 2012 (Decreto Crescita 2.0) per le startup innovative e poi esteso alle pmi innovative dal D.L. n. 3 del 2015. Con questa espressione si intende la remunerazione di consulenti, professionisti e, in generale, fornitori di opera e servizi (diversi dai lavoratori dipendenti e dai collaboratori continuativi1), tramite l’assegnazione di azioni, quote o strumenti finanziari partecipativi di startup. Per incentivare l’utilizzo di queste forme di remunerazione, la disciplina speciale ha previsto rilevanti agevolazioni fiscali2.

L’obiettivo del work for equity è favorire l’accesso delle startup a prestazioni professionali qualificate che, nella maggior parte dei casi, per la loro onerosità, non potrebbero essere altrimenti fruite dalle giovani imprese, le quali generalmente fronteggiano una carenza di liquidità.

(per continuare la lettura puoi cliccare sul link sottostante)

https://www.altalex.com/documents/news/2019/01/23/work-for-equity-tramite-assegnazione-di-azioni-o-quote-di-startup-innovative-criticita

Report Incubatori Italiani 2018


Secondo le analisi svolte dal Social Innovation Monitor (SIM) del Politecnico di Torino sono 275 le startup, iscritte al registro delle imprese entro il 31/12/2017, per le quali risulta una partecipazione azionaria da parte di incubatori e acceleratori italiani. E gli incubatori e gli acceleratori si confermano attenti alle primissime fasi di sviluppo dei progetti imprenditoriali: 3 su 10 dei soggetti da loro accelerati sono team imprenditoriali che non hanno ancora costituto la propria impresa e sono 205 (sulle 275 di cui sopra) le imprese per le quali gli incubatori e acceleratori sono tra i fondatori.

Più della metà degli incubatori supporta organizzazioni a significativo impatto sociale. In particolare il settore più rappresentato da queste imprese è quello della salute e del benessere, seguito dal settore della cultura, delle arti e dell’artigianato.

Si conferma il dato del 41,1 % delle start up incubate che operano in servizi di informazione e comunicazione. Il secondo settore più rappresentato rimane quello legato ad attività professionali, scientifiche e tecniche, con il 26,4% del totale.

Fonte: Social Innovation Monitor (SIM) del Politecnico di Torino