Aprire Partita IVA

Se stai leggendo questo articolo, probabilmente hai intenzione di aprire Partita IVA nel breve termine.

Magari svolgi già un’attività, anche se ancora in modo occasionale, e vorresti trasformarla in un lavoro continuativo, oppure l’azienda con cui collabori ti ha chiesto di instaurare un rapporto a lungo termine. O, ancora, hai terminato il tuo percorso di studi, hai superato l’esame di abilitazione e, adesso, vorresti iniziare ad esercitare la tua professione di Avvocato, Medico, Psicologo, Ingegnere, ecc., iscrivendoti regolarmente all’Albo nella tua provincia.

Insomma, come vi sono tanti motivi per aprire Partita IVA, è anche normale avere tante preoccupazioni a riguardo. Quanto pagherò di tasse? Riuscirò a far fronte a tutte le spese? Quanto costa aprire Partita IVA?

Se ti stai ponendo simili domande, questo articolo fa esattamente al caso tuo: ti spiegheremo come aprire Partita IVA, quali sono le spese da sostenere e a quanto ammontano le imposte e i contributi previdenziali.

Niente paura, dunque, perché entrare nel mondo del lavoro autonomo è molto più facile del previsto!

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Legge di bilancio 2022 – Principali novità

1 Premessa

Sul S.O. n. 49 alla G.U. 31.12.2021 n. 310 è stata pubblicata la L. 30.12.2021 n. 234 (legge di bi­lancio 2022), in vigore dall’1.1.2022.

2 Principali novità in materia fiscale e agevola­ti­va

Di seguito si riepilogano le principali novità in materia fiscale e di agevolazioni, contenute nella legge di bilancio 2022.

Riforma dell’IRPEF

Viene prevista una riforma dell’IRPEF allo scopo di ridurre il c.d. “cuneo fiscale” e l’imposizione fiscale, che prevede:

  • la rimodulazione degli scaglioni di reddito imponibile e delle aliquote applicabili, di cui all’art. 11 co. 1 del TUIR;
  • la modifica delle detrazioni d’imposta per tipologie reddituali, di cui all’art. 13 del TUIR;
  • la modifica del “trattamento integrativo della retribuzione”.

Nuovi scaglioni di reddito imponibile e aliquote IRPEF

Ai sensi del nuovo art. 11 co. 1 del TUIR, le aliquote IRPEF applicabili agli scaglioni di reddito imponibile si riducono da 5 a 4, così articolate:

  • fino a 15.000,00 euro 23%;
  • oltre 15.000,00 euro e fino a 28.000,00 euro 25%;
  • oltre 28.000,00 euro e fino a 50.000,00 euro 35%;
  • oltre 50.000,00 euro 43%.

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Modello autodichiarazione impatriati

Per quanto riguarda l’esercizio dell’opzione per l’agevolazione legata ai lavoratori impatriati, i docenti e ricercatori devono presentare la richiesta al proprio datore di lavoro. La richiesta si presenta attraverso una domanda di agevolazione sotto forma di autocertificazione.

La domanda sotto forma di autocertificazione che il lavoratore deve consegnare al proprio datore di lavoro non ha una forma prestabilita ma deve contenere alcuni elementi obbligatori. Mi riferisco ai seguenti:

  • Le generalità del contribuente;
  • Il codice fiscale;
  • L’indicazione dell’attuale residenza in Italia;
  • L’impegno a comunicare tempestivamente ogni variazione della residenza o del domicilio prima del decorso del termine per la fruizione dell’agevolazione;
  • La presenza dei requisiti richiesti dall’agevolazione (due anni di residenza fiscale estera prima del rientro in Italia, l’impegno a restare in Italia per almeno due anni ed il requisito del collegamento per l’avvio dell’attività di lavoro dipendente o autonomo).

I lavoratori impatriati che non hanno richiesto l’applicazione dei benefici, o l’hanno richiesta a un diverso datore di lavoro devono dichiarare, in aggiunta a quanto sopra, di possedere i requisiti per accedere ai medesimi benefici. Inoltre, devono comunicare la data della prima assunzione in Italia.


Scarica modelloPuoi scaricare il modello precompilato di autodichiarazione da presentare al datore di lavoro per la richiesta del regime agevolativo impatriati. Per procedere puoi cliccare sul link di acquisto sotto.