In sede negoziale EBITDA da normalizzare escludendo le poste non ricorrenti

Un documento del CNDCEC presenta alcuni casi applicativi che agevolano il calcolo pratico delle misure di EBITDA e PFN

Il CNDCEC ha pubblicato il documento di ricerca “EBITDA e PFN ai fini valutativi e negoziali” che rappresenta un utile riferimento per i professionisti nei vari contesti (quali operazioni straordinarie e di M&A) in cui le due grandezze contabili sono utilizzate. Nelle premesse si sottolinea come in ambito finanziario i due indicatori vengano impiegati congiuntamente per il calcolo di uno dei più comuni indici di sostenibilità finanziaria, il rapporto PFN/EBITDA, che “assume una significativa valenza per svariati utilizzi quali la misurazione del merito creditizio e l’attribuzione di un credit rating, l’analisi della performance finanziaria di periodo e la scrittura di specifiche clausole di disciplina finanziari nei contratti di finanziamento (c.d. covenants)”.

Con riferimento all’EBITDA, dopo aver proposto una definizione che ha origine non teorica bensì empirica, il documento si sofferma su alcune componenti di costo o ricavo la cui inclusione o esclusione in tale grandezza nella prassi “non è sempre pacifica, ma deve essere valutata in funzione dello specifico contesto”.

Leggi tutto “In sede negoziale EBITDA da normalizzare escludendo le poste non ricorrenti”

Con le quote dematerializzate reintrodotto il libro soci

Negli emittenti diffusi la revisione legale può andare al Collegio sindacale

Tra gli ulteriori chiarimenti della circolare Assonime n. 6/2024 che appare opportuno evidenziare si collocano quelli forniti in materia di dematerializzazione delle quote di srl-PMI e di revisione legale nel contesto degli emittenti strumenti finanziari diffusi.

Si ricorda che l’art. 26 comma 2 del DL 179/2012 convertito consente alle srl-PMI di prevedere, nell’atto costitutivo, la creazione di categorie di quote fornite di diritti diversi, determinando liberamente (purché entro i limiti imposti dalla legge) il contenuto delle varie categorie, anche in deroga a quanto previsto dall’art. 2468 commi 2 e 3 c.c.

L’art. 3 della L. 21/2024 introduce, dopo il comma sopra richiamato, 3 nuovi commi, prevedendo, in estrema sintesi, che: le quote di srl-PMI appartenenti alle categorie di cui sopra, con eguale valore e conferenti eguali diritti, possano esistere in forma scritturale ex art. 83-bis del DLgs. 58/98 (comma 2-bis); alle quote emesse in forma scritturale in forza della disposizione precedente si applichi la disciplina di cui alla Parte III Titolo II-bis Capo IV Sezione I del DLgs. 58/98, relativa alla gestione accentrata in regime di dematerializzazione (comma 2-ter); le srl-PMI che si avvalgano della possibilità di creare quote dematerializzate debbano tenere il libro dei soci, mettendolo a disposizione dei soci che ne facciano richiesta.

Leggi tutto “Con le quote dematerializzate reintrodotto il libro soci”

Bonus transizione 5.0 per investimenti con riduzione dei consumi energetici

Sono agevolati i beni materiali e immateriali «4.0», nonché quelli per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili

In relazione al credito d’imposta transizione 5.0 di cui all’art. 38 del DL 19/2024, sono agevolabili gli investimenti effettuati, nel 2024 e 2025, in beni materiali e immateriali nuovi, strumentali all’esercizio d’impresa, di cui agli Allegati A e B alla L. 232/2016 (c.d. beni “4.0”), che siano interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura.

Tali investimenti sono oggetto della nuova agevolazione a condizione che, tramite gli stessi, si consegua complessivamente una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale, cui si riferisce il progetto di innovazione non inferiore al 3% o, in alternativa, una riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento non inferiore al 5%.
La riduzione dei consumi, riproporzionata su base annuale, è calcolata con riferimento ai consumi energetici registrati nell’esercizio precedente a quello di avvio di effettuazione degli investimenti, al netto delle variazioni dei volumi produttivi e delle condizioni esterne che influenzano sul consumo energetico. 

Leggi tutto “Bonus transizione 5.0 per investimenti con riduzione dei consumi energetici”

Rettifiche dei file al SdI con lo stesso codice e segno negativo

La nuova Guida dell’Agenzia delle Entrate contiene importanti novità in tema di e-fattura

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato un significativo aggiornamento della propria “Guida alla compilazione della fattura elettronica e dell’esterometro” (versione 1.9 del 5 marzo 2024). Il documento, oltre a fornire istruzioni circa la corretta compilazione della sezione “Altri Dati Gestionali” da parte delle imprese agricole che adottano il regime speciale di cui all’art. 34 del DPR 633/72 (a seguito delle novità introdotte dalla versione 1.8 delle specifiche tecniche), illustra le modalità di rettifica (in presenza dei requisiti di legge) delle “comunicazioni” trasmesse via SdI con i file caratterizzati da alcuni particolari codici “Tipo Documento”.

Leggi tutto “Rettifiche dei file al SdI con lo stesso codice e segno negativo”

Beni assegnati ai soci con effetti sulla dichiarazione IVA per il 2023

Da valutare gli effetti rispetto agli obblighi di rettifica della detrazione

Con l’approssimarsi del termine del 18 marzo 2024 (essendo il prossimo 16 marzo un sabato) per il versamento del saldo IVA relativo al 2023, i soggetti passivi che nel corso dell’anno passato hanno assegnato beni immobili ai soci sono tenuti a valutare se le suddette operazioni abbiano comportato l’obbligo di effettuare una rettifica della detrazione (a sfavore) o abbiano influito sulla determinazione del pro rata per tale anno.

L’emergere di una rettifica della detrazione o la sussistenza del pro rata, riferiti al 2023, oltre a un’indicazione espressa nel modello di dichiarazione annuale IVA (i cui termini scadono il 30 aprile 2024), possono incidere, infatti, direttamente sui versamenti dovuti a saldo per il 2023.

Si rammenta che le assegnazioni di immobili ai soci ai fini IVA seguono le regole ordinarie. Sono, quindi, equiparate alle cessioni di beni e, in relazione ai fabbricati, si rende applicabile il regime di esenzione da IVA (o di imponibilità a determinate condizioni) previsto dall’art. 10 nn. 8-bis) e 8-ter) del DPR 633/72.

Leggi tutto “Beni assegnati ai soci con effetti sulla dichiarazione IVA per il 2023”

Fattura valida ai soli fini contabili con codice N2.2

In caso di reverse charge esterno il soggetto non residente può comunque emettere un documento non rilevante ai fini IVA

 La circostanza che nell’ambito delle operazioni (rilevanti nel territorio dello Stato) effettuate da un soggetto non residente nei confronti di un acquirente stabilito, gli obblighi relativi all’applicazione dell’IVA ricadano su quest’ultimo, non esclude che il primo possa emettere un documento non rilevante ai fini dell’imposta, specificando che l’IVA afferente all’operazione sarà assolta dal cessionario/committente. In tal caso, la fattura, valida soltanto a fini contabili, può essere emessa in formato elettronico via SdI, riportando, in luogo dell’imposta, il codice “Natura” N2.2 (“Operazioni non soggette – altri casi”).
È questa, in sintesi, la conclusione cui è giunta l’Agenzia delle Entrate nella risposta a interpello n. 58, pubblicata ieri sul proprio sito.

Leggi tutto “Fattura valida ai soli fini contabili con codice N2.2”

Necessario correggere le discrasie su srl e revisione legale

Almeno per le srl obbligate a redigere il bilancio in forma ordinaria, si dovrebbe ritornare alla situazione esistente al 2011

È ormai alle cronache il modus operandi dei tribunali italiani che hanno ricevuto le segnalazioni da parte dei Conservatori dei Registri delle imprese, inviate da questi ultimi a quelle srl che, pur al verificarsi delle condizioni di cui all’art. 2477 comma 2 c.c., con particolare attenzione al superamento dei limiti di cui alla lett. c), non abbiano proceduto alla nomina dell’organo di controllo o del revisore. I tribunali hanno inviato ai singoli Ordini territoriali una richiesta, al fine di conoscere la disponibilità di dottori commercialisti ed esperti contabili ad assumere la carica.

A fronte di ciò, si è ritenuto, a torto o a ragione, che i tribunali procederanno alla nomina di un sindaco unico (anche perché tale “indicazione” risulta nella segnalazione del Conservatore), ma, a parere di chi scrive, si è forse sottovalutato il problema della revisione legale del bilancio, in questi casi sempre obbligatoria, permanendo semmai il dubbio su quale sia il soggetto abilitato a svolgerla.

Leggi tutto “Necessario correggere le discrasie su srl e revisione legale”

Pronti i dichiarativi 2024

Con sette provvedimenti pubblicati ieri, l’Agenzia delle Entrate ha approvato i modelli 730, REDDITI, CNM e IRAP relativi al periodo d’imposta 2023

Nella giornata di ieri, sul sito dell’Agenzia delle Entrate, sono state pubblicate le versioni definitive dei modelli REDDITI, CNM e IRAP 2024, nonché del modello 730/2024 (si veda “Modello 730/2024 con platea più ampia” di oggi), con le relative istruzioni.

Numerose le novità da segnalare: per quanto riguarda i modelli REDDITI, il quadro RU (non presente nelle prime bozze diffuse a fine dicembre e inizio febbraio) è stato semplificato rispetto al passato, tramite la riduzione delle informazioni da fornire (si veda “Nei modelli REDDITI 2024 semplificato il quadro RU” di oggi).

Il quadro RF recepisce, tra le altre, le seguenti modifiche in materia di reddito d’impresa:
– la proroga al 2023 della facoltà di sospensione degli ammortamenti a opera dell’art. 3 comma 8 del DL 198/2022, conv. L. 14/2023 (c.d. “Milleproroghe”);
– la disciplina agevolativa per il trasferimento in Italia di attività economiche in precedenza svolte in Stati extra-Ue (art. 6 del DLgs. 209/2023).

Leggi tutto “Pronti i dichiarativi 2024”

Il commercialista resta iscritto all’Albo anche se chiude la partita IVA

Il possesso della partita IVA non è requisito richiesto ai fini dell’iscrizione 

Il CNDCEC, nel Pronto Ordini n. 24 del 26 febbraio 2024 ha chiarito che il professionista iscritto all’Albo che decida di “chiudere” la propria partita IVA può mantenere l’iscrizione, purché non versi in una situazione di incompatibilità.

Si ricorda che, ai sensi dell’art. 36 commi 1 e 2 del DLgs. 139/2005, ai fini dell’iscrizione nell’Albo occorre che il professionista:
– sia cittadino italiano, ovvero cittadino di uno Stato membro dell’Ue o di uno Stato estero a condizione di reciprocità;
– goda del pieno esercizio dei diritti civili;
– sia di condotta irreprensibile;
– abbia la residenza o il domicilio professionale nel circondario in cui è costituito l’Ordine cui viene richiesta l’iscrizione o il trasferimento;
– non abbia riportato condanne – con sentenza definitiva – a pene che comporterebbero la radiazione dall’Albo a norma dello stesso DLgs. 139/2005.

A tali requisiti si aggiungono il conseguimento degli specifici titoli di studio indicati dai commi 3 e 4 – riferiti, rispettivamente, ai dottori commercialisti e agli esperti contabili – nonché il superamento dei rispettivi esami di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione.

Leggi tutto “Il commercialista resta iscritto all’Albo anche se chiude la partita IVA”

Possibili criticità nel primo anno di obbligo di revisione del bilancio

In tale circostanza è incrementato il rischio che siano presenti errori nei saldi iniziali che possono influenzare significativamente il bilancio 2023

Il 2023, per numerose imprese, sarà il primo bilancio a essere assoggettato a revisione legale. In tali casi, il revisore si troverà a dover giudicare la correttezza sostanziale di un bilancio che non è mai stato assoggettato a revisione. Con le assemblee di approvazione dei bilanci 2022, infatti, per numerose srl è scaduto l’ultimo termine utile per nominare il revisore legale, a seguito del superamento dei nuovi parametri di cui all’art. 2477 comma 2 lett. c) c.c.

Il primo anno di incarico presenta, per il revisore legale, un rischio di revisione superiore rispetto a quando viene rinnovato un incarico al termine del triennio. Nell’ambito dei principi di revisione ISA Italia, il riferimento è rappresentato dall’ISA 510 “Primi incarichi di revisione contabile – saldi di apertura”. Nel caso di primo incarico, infatti, il revisore è chiamato ad acquisire adeguati elementi probativi anche sui saldi di apertura. Naturalmente, il fatto che il bilancio dell’esercizio precedente non sia stato revisionato da un altro revisore, poiché è il primo anno in cui viene nominato un revisore legale, è una peculiarità che incrementa il rischio che siano presenti errori nei saldi iniziali che possano influenzare significativamente il bilancio 2023.

Leggi tutto “Possibili criticità nel primo anno di obbligo di revisione del bilancio”